venerdì 22 febbraio 2013

IL MAUSOLEO MASSONICO DE LA OROTAVA



Con questo articolo percorreremo la prima tappa di un viaggio che ci porterà a visitare vari luoghi che toccano il tema esoterico dell'isola di Tenerife.
Senza dubbio non potevamo esimerci dal trattare il tema riguardante la massoneria con le varie opere e costruzioni che la contraddistinguono per i segni esoterici da essa lasciati.
Il nostro viaggio comincia da La Orotava,comune di 37.738 abitanti situato a nord dell'isola.
Nota anche con il nome di “città dei panorami”, per via della splendida vallata in cui si trova,la città è divisa in due,una parte alta chiamata Villa de Arriba o Farrobo de una bassa,la Villa de Abajo.In tempi remoti nella città bassa vivevano le famiglie agiate mentre quella alta era popolata dai ceti medio-bassi.
In questo contesto troviamo il Marchesato de la Quinta Roja o più popolarmente conosciuti con il nome diGiardini Victoria che in quanto a bellezza e composizione è,a mio modesto avviso,uno dei posti più belli dell'intera isola.I giardini trovano la loro ubicazione nel pieno centro cittadino ad una distanza approssimativa di 150 metri dal Municipio e occupano una superficie di 11.605 m2.
Intorno al giardino,c'è ancora un gran dibattito fra gli studiosi,il piú importante dei quali è Manuel De Paz (che ha scritto un classico sulla massoneria in Canaria nel 1995); secondo l'autore,il significato massonico del complesso risiederebbe soltanto nel mausoleo e non nel giardino; si tratta dell'unico spazio pubblico marcatamente esoterico in tutta la Spagna (è difatti stato dichiarato Giardino Storico nel 2003 dalle Belle Arti).
Ma raccontiamo la storia di questo Mausoleo che tanto affascina studiosi e non.
Sebastiana del Castillo,madre dell'ottavo Marchese della Quinta Roja Diego Ponte del Castillo, decise, alla morte del figlio avvenuta nel 1880,di far costruire un mausoleo privato dove il corpo del figlio avesse trovato sepoltura vista la negazione da parte della chiesa di seppellirlo nel cimitero della città.
Tale rifiuto era dovuto al titolo di Maestro Venerabile che Diego Ponte ricevette dalla locale loggia massonica (la Loggia Taoro).
Il lavoro fù incaricato a due massoni:all'architetto francese Adolphe Coquet e al maestro d'opera canario Olivera.
Non è un caso se nel giardino troviamo 7 giardini terrazzati;nel cui primo troviamo due cerchi concentrici da cui partono 4 sentieri che formano la figura di una svastica,la quale trova posto in un quadrato.
Il cerchio rappresenta il divino e il quadrato la materia,mentre la svastica ci riporta ai miti solari.
Nella seconda terrazza ritroviamo i simboli allusivi del cerchio, del punto e del quadrato;nella terza terrazza troviamo invece una raffigurazione tipica dell'entrata del Tempio di Salomone con dei banchi semicircolari e due colonne in rappresentazione alle colonne del tempio salomonico Jakin e Boaz; ma è nel quarto che entriamo effettivamente nel giardino vero e proprio da un cancello surrealista in ferro battuto; riconosciamo nei disegni del cancello gli universali simboli massonici,come l'arco e le linee a spirale che indicano la volta celeste e le energie creatrici dell'Universo.


Nella quinta terrazza ci imbattiamo in una significativa grotta artificiale che da sempre rappresenta il tratto di unione fra il mondo umano e quello divino (non a caso nascono in una grotta Gesù e Mitra e tutti gli altri antichi dèi legati al mito solare);quì si incontrava anche la scultura che oggi è installata nella fontana a lato del Mausoleo,figura rappresentante un cigno su una tartaruga.
Nella sesta terrazza ancora una croce (dentro di un arco) disegnata su di una porta,dai cui lati salgono due scalinate verso l'ultima e definitiva terrazza,dove si conclude il cammino che va dalla terra al cielo;in questa settima terrazza possiamo ammirare il romantico Mausoleo nello stile eclettico di Coquet; in marmo bianco di Lione, diafano come la Luce, non casualmente rivolta verso il nord; non sorprende vederci disegnato l'albero della vita ed il segno dell'alfabeto greco Omega che, a partire dagli inizi del Cristianesimo, ha sempre rappresentato il Cristo della fine dei tempi, la suprema elevazione spirituale, il culmine d'ogni ascesa.
Il Mausoleo si configura,così,come il Monte Cosmico che si conquista attraverso una salita faticosa,scandita dal numero 7 (il numero magico per eccellenza)
Si tratta di un'opera con un messaggio trasparentemente sincretico,tipico della cultura massonica che dovette affrontare, sul finire del '700 e per tutto l'800, una seria battaglia contro l'oscurantismo religioso e l'oppressione assolutistica.

Vik Raho

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